Voi siete anime predilette da Dio

Messaggio del 20.02.2011
“Chi vi parla sono i vostri compagni che voi credete eterei ma che hanno consistenza talmente fisica divina che ancora per voi risulta incomprensibile. Veniamo a voi in un momento in cui occorre molta stabilità. La stabilità è necessaria perché senza stabilità non esiste armonia.
Siamo profondamente attenti a tutte le vostre esigenze, alle vostre capacità, ai vostri dubbi, alle vostre aspettative, ai vostri fallimenti. Possiamo dirvi che non avete certamente fallito e non state fallendo. Semplicemente vi state mettendo alla prova, e, nel percorso del mettersi alla prova, ci sono occasioni in cui è strettamente necessario rivedere e rivedersi.
È come accendere un fuoco. Se voi accendete il fuoco con dei rami verdi, il fuoco non si accenderà mai. Ma se voi costruite il fuoco, allora potrete riuscire a scaldarvi. Un fuoco si costruisce con carta, perché voi avete carta per accendere il fuoco, poi legni più secchi e piccoli, legni sempre più grandi di diametro fino a legni molto grandi.
Anche voi state costruendo la vostra strada, il vostro fuoco spirituale. E lo state costruendo con grande maestria. La maestria è proprio quella di impegnarsi a cercare la carta prima di tutto, poi i legni più secchi e piatti, i legni di diametro superiore e, infine, i grossi legni (vedevo i “ciocchi”). È importante: se non cominciate dalle basi del fuoco come pensate di poter accendere un fuoco? Non inalberatevi oltre, perché la rabbia è giustamente un demone feroce. Non inalberatevi neanche con voi stessi, poiché voi siete creature che cercate di ritrovare quella consapevolezza che avete perso nel momento in cui vi siete incanalati in questo stato profondissimo dell’inferno chiamato materia.
Ci sono molte occasioni per poter comunicare con voi. Non pensate che un’occasione sprecata sia un’occasione che non capiterà più, irripetibile. Diciamo che anche noi progettiamo questo vostro cammino affinché vi rendiate perfettamente conto che è arrivato il momento.
Ma questo momento è arrivato già da un pezzo, in cui bisogna, come dite ,“tirare i remi in barca”, perché la tempesta, la tempesta, è una tempesta così forte, che neanche un remo può permettersi più di governare l’andamento della barca. È arrivato il momento di affidare questa barca alle onde del mare.
Sappiate che Dio è il vostro mare. Se non vi affidate a Dio, come pensate di poter solcare, di poter attraversare questa tempesta che chiamate vita?
La tempesta è fatta anche di momenti di calma. Quelli sono i momenti in cui il vostro spirito si ritempra e, di conseguenza, potete poi prendere maggior forza per affrontare i momenti ciclonici della tempesta.
Ora voi siete in un momento in cui affrontate sia la tempesta in prospettiva della calma che arriva.
È bello poter disporre di acqua e di fuoco, che sono gli elementi naturali.
Il consiglio di noi è di ricominciare a rivedere ogni vostra singola vita dal tassello più semplice.
E qual è il tassello più semplice di una vita? Beh,  intanto chiedersi: sono uomo o sono donna?
Riconoscere il proprio ruolo è fondamentale: perché se un essere spirituale ha scelto la via del femmineo deve comportarsi in maniera femminea, se ha scelto la via del maschile deve comportarsi in maniera maschile. E qui sarebbe una classica, semplicissima lezione su che cos’è un uomo e che cos’è una donna.
Ma in realtà voi dovete comprendere che lo spirito che abita il corpo femmineo o maschile è uno spirito che ha entrambi, la dualità: ossia lo spirito è femminile e maschile. È soltanto per un gioco della materia che si trova in un corpo maschile o femminile. Ma se non comprendete che voi siete il tutto dentro un due, come potete comprendere che l’uno che voi siete è un due nell’uno?
Non sono parole difficili, poiché dentro di voi, ancor prima di capire, nella semplicità del cammino, che cos’è essere uomini o donne, e allora la cosa più semplice, più importante, il tassello, il punto di partenza è: chi sono io veramente?
Allora si scoprirà che quel IO è fatto di due segni: una linea e un cerchio.
La linea spesso dà la direzione, il cerchio dà la pienezza e soprattutto dà il senso dell’infinito, del tempo-non tempo.
Io ho deciso di dare una spiegazione nella lingua che voi parlate. If I speak english I can give you another word - Potrei darvi altre parole- You or I: la spiegazione sarebbe completamente diversa.
Nella mia lingua natia avrei detto “waka”. Ma qui non si tratta di fare una conferenza sulle lingue.
Si tratta semplicemente di farvi comprendere cosa, chi, come siete.
Intanto siete padri e madri, fratelli e sorelle, moglie o marito, figlio o figlia, zio o zia. Insomma siete O e A tutto insieme. O e A, zio o zia, il maschile e il femminile è inteso.
Ma ancor prima di tutto questo siete come noi.
La differenza sostanziale è che c’è una frontiera fra noi e voi.
Ma queste frontiere, in realtà, si sono costruite nell’arco del tempo perché l’umanità, quindi l’essere uomo ha deciso di mettere delle barriere.
Troppa paura fa sapere chi siamo, troppa paura fa ricordare ciò che siamo.
Eppure, però, quando poi venite qui ve la godete tanto! Perché ritrovate il senso del vostro cammino e ricordate il pre, cioè che voi potete ricordare già nella forma in cui siete in questo momento.
Per inciso non mi piace l’inglese, volutamente storpio le frasi. Alla mia epoca mi hanno obbligato a parlare questa lingua e ho rifiutato sempre di parlare questa lingua, ho subito questa lingua. Ma dovrei spiegarvi lo strano disegno di Dio e, credete, anche per noi che siamo qui ancora certe cose rimangono imperscrutabili.
(in quel momento ho spiegato qualcuno deve aver pensato “non ha detto bene la frase in inglese”; per questo che lui ha risposto in questo modo)
La nostra venuta qui, in questo vostro preciso momento, per noi non esiste nulla, è semplicemente per rincuorarvi. Rincuorarvi per ciò che avete creduto di aver perso, rincuorarvi perché a volte nel corso dei vostri incontri vi sentite diversi e falliti, rincuorarvi perché dentro di voi crescono sempre molte aspettative e queste aspettative vengono deluse.
Beh, cari amici miei, non avete ancora compreso che, oltre che essere la barca sul mare in tempesta, siete anche il mare in tempesta?
Quindi non adagiatevi, non dubitate di voi stessi, non prendete posizioni che non potete mantenere. Perché, quando avete deciso di scegliere la grande avventura della vita, avete anche deciso di continuare ad essere ciò che siete. E quindi, dire che d’ora in poi le cose si faranno diversamente, è una grande bugia, perché non è ciò che tu hai scelto di essere.
Riflessione: riflettere sulle parole, riflettere sui sentimenti, riflettere su tutte quelle cose che in qualche modo vi sembrano sgradite. Ma in realtà: cos’è gradito e cos’è sgradito? Scoprirete che ciò che oggi può rendervi la vita sgradevole, in realtà domani può rendervela gradevolissima. È tutto un gioco di prospettive, di modo di vedere le cose, di porsi davanti alle cose.
Voi siete anime predilette da Dio.
E voglio usare il termine anime, perché non tutti ancora possono capire la sottile differenza tra anima e spirito.
Ma poi, allora, alla fine, in fondo, chi è Dio?
Beh dato che vi guardate allo specchio lo vedete tutti i giorni.
Solo che è profondamente difficile comprendere che voi siete, come noi, un suo grande, piccolo, come ritenete voi giusto, tassello. Sapete? Troppo spesso vediamo nei vostri pensieri “non sono degno di …”.
Ma voi siete degni perché avete fatto una scelta molto coraggiosa: quella di venire a vivere.
Quindi noi ci inchiniamo a voi, come, a nostra volta, altri si sono inchinati a noi che abbiamo vissuto come voi. Per questo abbiamo scelto di esservi compagni: perché ammiriamo il vostro coraggio, il vostro desiderio di comprendere la vita. Scoprirete, quando passerete la frontiera, che è molto interessante scegliere il piano in cui vivere. Anche perché qui abbiamo qualcosa che lì non avete: qui abbiamo la pace.
Bravi. Siete bravi. Siete semplicemente fantastici perché portatori, nella vostra vita quotidiana, di un grande pensiero: quello di essere il meglio.
È entusiasmante per noi vedere che l’abisso umano ancora non vi ha toccato e che fate le cose perché è un vostro desiderio farle.
Ci sono anime che scelgono di diventare corrotte per poter permettere ad anime come voi, nel giro infinito della vita, di aiutarle.
E torniamo quindi al gioco dei ruoli.
Ognuno di voi scelga il proprio ruolo. E non parlo di ruolo maschile o femminile, ma parlo del ruolo che aveva scelto qui. Continuate a perseguire la vostra strada e scoprirete quante cose ancora dovete fare. Continuate nella vostra umiltà, che non è sempre facile recuperare.
Continuate ad amare, anche se l’altro vi esaspera. Ma anche questo fa parte di un grande disegno.
È una bilancia su cui ogni giorno posate il vostro amore e il vostro non-amore. Ma cos’è il non-amore? È quello dettato dagli altri, dall’esasperazione degli altri.
Ricordate: più voi conquisterete il vostro spirito più gli altri sentiranno che siete diversi e tenderanno a portare quel piatto della bilancia sempre più pendente.
Perché? Perché per molti c’è l’incapacità di comprendere chi sono.
Quindi, lo so che vi chiediamo una cosa importante, sforzatevi, sforzatevi ancora perché non c’è niente di più sacro, di più intenso, di più elegante, di più fine, di più grande, di unico, dell’amore.
I vostri cari vi amano intensamente.
Se sapeste quante parole rivolgono al Padre e alla Madre affinché la vostra vita diventi meno pesante. Io posso rassicurarvi: loro sono nella pienezza dell’Oltre, sono in quel grande campo che è il divino, sono con noi, in noi, dentro di noi, continuamente.
Quindi rasserenatevi perché anche voi staccherete il biglietto per arrivare qui.
E allora vi renderete conto che nulla è andato perso.
Voglio solo dirvi questo. Fate conto di riuscire a comprendere questa importante verità già da ora, perché così la vita sarà meno complessa, meno difficile e potrete dedicarvi al compito che avete deciso qua. Lungimiranza, amici miei, nel vostro cammino.
Perché fra un istante vi volterete indietro e direte “è già finito?”
Come un grande banchetto così ritroverete i vostri cari qui.
Ma dato che noi siamo generosi, vi confidiamo che li ritroverete anche lì.
Perché così Dio vuole.
Mi inchino a voi Spiriti prediletti.
Poiché un giorno scoprirete quanta Luce c’è in voi.
Mitakuye oyasin”  (lingua lakota = siamo tutti fratelli e sorelle)

(Tatanka L.)