Il Termometro

Messaggio del 18.07.2011
Non voglio, amici miei, interrompere questo vostro percorso, ma, un attimo di riflessione.
Come è strano parlare di attimi quando, dove sono io, attimi non esistono più.
E’ una riflessione che vi invito a fare e vi invito a fare nella vostra lingua.
Io vorrei usare la parola “morte” per farvi capire, comprendere alcune cose fondamentali.
Non è una chiarificazione dolorosa ma una chiarificazione luminosa.
La riflessione sulla parola MORTE.
Ora prendete queste lettere, che non a caso nella vostra lingua sono 5.
5: la simbologia occidentale del pentagono, o stella a 5 punte. Anche noi usiamo il 5 meno del 4, ma lo usiamo anche noi.

MORTE, io voglio invitarvi a riflettere su MORTE.
E questa MORTE è anche METRO.
E questa MORTE-METRO è anche TERMO.
E questa MORTE e questa METRO e questo TERMO è anche TREMO.

Allora io dico, ma guardate, che meraviglia! Nella vostra lingua si può esprimere un concetto altissimo:
MORTE- TERMOMETRO DELLA VITA.
Di fronte alla MORTE io TREMO.

E’ essenziale che voi comprendiate la funzione del TERMOMETRO.
TERMOMETRO è quel vostro oggetto che misura la temperatura, il calore.

La MORTE è il TERMOMETRO DELLA VITA.
A seconda di come voi vivete questa vita, usando o non usando il vostro calore, così approderete a quello che voi chiamate Aldilà.
Se voi nella vostra vita passate gli istanti di questa esistenza a temperatura 35, posso dirvi che il vostro passaggio nell’Aldilà sarà a temperatura 35, anche se poi la temperatura nell’Aldilà cresce.
Ma che meraviglia poter passare nell’Aldilà a temperatura 42!
Perché vorrà dire che avete vissuto la vita a temperatura 42.
Cosa voglio dire? Che non sarete state persone fredde.
Il calore che voi possedete dentro dovete assolutamente divulgarlo.
Basta modi, maniere fredde, razionali. Non ne avete abbastanza dell’insegnamento dell’oscurità umana?
Non è ora di poter ricominciare a risentire quella che è invece la Luce divina?
Allora usate questo TERMOMETRO importante della vita.
Posso dirvi che il calore è intenso in ciascuno di voi.
Che cosa scalda nella vostra vita?
Sono i sentimenti che scaldano e che permettono a questo calore interno, vostro, di potersi espandere.
Noi ci scaldavamo intorno a un fuoco, i miei avi si scaldavano intorno a un fuoco, gli antenati dei miei avi si scaldavano intorno a un fuoco.
Ma ancora prima che fossimo antenati ed avi ci scaldavamo tutti in un unico punto: in Dio.
Dovete tornare a ricordare quel calore di cui siete fatti, quel calore che arriva dall’Eterno.
E’ un pensiero troppo profondo e troppo difficile pensare all’Eterno?
No, non dovrebbe essere difficile perché voi siete parte dell’Eternità.
Come si può sezionare un’Eternità? Eppure è la magnificenza di ciò che voi siete.
Se continuate sulla strada che avete intrapreso scoprirete effettivamente quello che voi siete: il calore, la gradazione del calore che vi accompagna.
E’ molto interessante questo discorso del TERMOMETRO.
Vedete come 5 lettere possono variare?
Ma possono anche condurre nello stesso identico stato. Possono condurre alla stessa origine.
In fondo, alla fine, anche la parola, nella vostra lingua, AMORE è costituita da 5 lettere.
Non intendo prolungare questo attimo, perché è inquietante quando la nostra frequenza arriva da voi, abbassarsi; è inquietante perché non siamo più abituati.
Aquila Rossa ha detto “arrugginito”. Eh già! Perché lui era, nel vostro tempo, diverso tempo che non toccava più queste cose. E’ in altre dimensioni.

Ma quello che voglio dirvi è che dovete riflettere profondamente su che gradazione il TERMOMETRO della vostra vita può fermarsi o può innalzarsi.

La MORTE è il TERMOMETRO della vita.

Ma la MORTE è anche il TERMOMETRO dell’Aldilà.

Ha profondo senso questa misurazione, perché voi vivete nel tempo delle misurazioni.
E allora anche noi ci stiamo adoperando, affinché possiamo essere il più scientifici possibile.
Perché non è più il tempo, come il nostro tempo, in cui si guardava in alto e si sentiva la presenza del Divino, si guardava in basso e si avvertiva la presenza del Divino, ci bastava soltanto poggiare il nostro sguardo sull’orizzonte infinito e tutto ciò che è creato ti faceva comprendere la presenza del Divino.
Ora voi dovete, dico voi in senso generale, dovete misurare il Divino.
E ancora cercate, nell’infinitamente piccolo, qualcosa che gli assomigli.
Ma se, è già così evidente, se è infinitamente piccolo, è già infinito quel piccolo e di conseguenza avete già …(?).
Non ci si fermerà nella misura: questa è la triste strada dell’uomo.
Ecco perché, ben vengano tutte le persone, questi spiriti così evoluti, come ciascuno di voi è, che possono, queste persone, questi spiriti, riportare equilibrio in un mondo che è (soffio) capovolto.
Troppe misure, troppi numeri, troppa materia.
Ora bisogna ritornare alla giusta dimensione e al giusto equilibrio.

Siamo padri amorevoli dei vostri figli.
Custodiamo noi queste creature che, compito arduo e difficile hanno, per permettere non solo a voi, ma a tanti altri, di portare avanti il vostro arduo e difficile compito: quello della “trasformazione”.
Perché (soffio) tutto torni circolare.

Siamo sposi e spose di coloro che voi avete amato qui.  (parla di Nedda- le guide la sposano- come sono padri dei figli così sono marito e moglie)
Certo io sono già promesso sposo!

Quello che voglio dirvi è che noi abbiamo in noi tutte le vostre creature.
Non dovete preoccuparvi: sono al sicuro.
Sono qui che, come in uno stadio, fanno il tifo per voi.

Tutti, indistintamente, perché qui non c’è distinzione.

Vi amo splendide creature, così impegnati nella ricerca dell’Oltre.
Ma quando capirete che voi siete l’Oltre?

Mitakuye oyasin”  (lingua lakota = siamo tutti fratelli e sorelle)